...portale di letteratura per i neoscrittori di qualche anno fa, il mitico Scrivi che raccoglieva migliaia di opere di speranzosi esordienti, l’evocativo e affascinante Rotta Nord Ovest di Marco Angelotti, Nuovi Autori curato dall’instancabile mano di Carlo Trotta, il visionario Le mani sul cuore della poetessa Annarita Migliaccio incredibilmente dispersi nel vento, senza più tracce della loro esistenza se non quei deboli e nostalgici echi, confinati dentro i miei ricordi. Molti di coloro che si sono da poco affacciati in Rete probabilmente non ne hanno mai sentito parlare eppure, fino a pochi anni fa, questi siti rappresentavano dei fari di segnalazione nel campo della letteratura on line. Di molti di questi amici dispersi conservo ancora le opere letterarie cartacee, preziosi cimeli di un periodo inesorabilmente chiusosi alle spalle. La loro presenza apre finestre temporali dentro le quali, forse complice una congiuntura economica più favorevole, tanti amanti della letteratura profondevano tempo, denaro ed energie per coltivare e diffondere questa meravigliosa passione.
Uno scrittore deve quotidianamente confrontarsi con l'ispirazione. Questo spiritello volubile non ha fissa dimora, muta costantemente sembianze, non si lascia corrompere, diserta puntualmente qualsivoglia preghiera che l'artista possa rivolgergli, è così dispettoso che a volte lo assilla con la sua costante presenza altre volte, con altrettanta disinvoltura, lo abbandona nella solitudine più profonda. Il vero scrittore impara a convivere con questa presenza, sforzandosi di ritrovarne le tracce nel vento impetuoso della quotidianità. Non tutti però sono disposti a compiere questo sforzo e molti imboccano la via meno impervia. Sono i cloni e i copioni, quella pletora di mezze calzette che, scopiazzando qua e là, spacciano per propria la farina del sacco altrui. Nel corso di questi anni mi è accaduto di imbattermi in questi zombie letterari. Anni addietro uno scrittore aveva integralmente copiato il mio sitolasciando inalterate intere pagine, oggi un altro sedicente scrittore apre il suo blog coi medesimi miei articoli e analoghe mie iniziative. Sono solo due casi e temo non saranno neppure gli ultimi. Il furto di creatività, perpetrato da questi replicanti senza personalità, è un segno tangibile della loro mediocrità, il trionfo dell'arrendevolezza, il disperato tentativo di elevare al rango di artistico una produzione che rimane confinata dietro la pallida ombra di qualcun altro. Non c'è colore nelle loro iniziative, non c'è l'emozione della novità. La farina del loro sacco è rancida e della tinta indistinta dell'imitazione.
Da qualche giorno su Amazon è in vendita Racconti Notturni in formato elettronico. Gli e-book di nuova produzione in edizione italiana, pubblicati sul portale americano leader mondiale nella vendita dei libri elettronici, sono ancora poche decine e dunque la presenza di un mio libro costituisce motivo di soddisfazione e mi fornisce lo spunto per trarre alcune riflessioni. Quando nel lontano 2002 misi in Rete i miei primi racconti, Internet appariva una terra oscura e misteriosa, un divertissement destinato a ridimensionarsi una volta esauritasi l'innovativa spinta iniziale. Nessuno poteva immaginare la rivoluzione che avrebbe apportato ai rapporti sociali, alle modalità di comunicazione, alle attività ludiche e lavorative. Gli effetti sono sotto i nostri occhi e non sembrano destinati a fermarsi. Nel campo delle arti la Rete, dopo avere sovvertito ilmondo della musica e del cinema, sembrava avesse risparmiato la letteratura. Si pensava che l'ebook non avrebbe mai potuto insidiare il tradizionale libro cartaceo e che inevitabilmente sarebbe stato destinato a rimanere un fenomeno marginale. Il concetto stesso di libro elettronico veniva rifiutato a priori. Il libro era e non poteva essere che uno, quello di carta, quello stampato, l'unico in grado di assecondare il tradizionale feticismo del lettore, uso a trarre piacere dal frusciare delle pagine e dal caratteristico odore di inchiostro poi è bastato che Amazon dimezzasse il costo del suo lettore Kindle (facendolo scendere sotto i cento euro) per realizzare quello che fino a pochi mesi fa sembrava impossibile: il sorpasso delle vendite degli e-book sui tradizionali libri a stampa. Oggi negli Stati Uniti su tre libri venduti on line due sono in formato elettronico. In Europa il fenomeno è ancora contenuto ma è solo questione di tempo. Certo gli e-reader di nuova generazione sono facilmente leggibili, non stancano la vista, conservano in memoria migliaia di volumi e si ricaricano una volta al mese. Il libro elettronico può essere anche letto sul computer, sui tablet e persino sugli smartphone, ma non è solo un problema di tecnica è una vera rivoluzione culturale, destinata a scompaginare il mondo del libro. Di fronte a tali cambiamenti l'editoria tradizionale sembra essersi arroccata sulla difensiva. L'offerta degli e-book è ancora assai modesta e questi vengono venduti a prezzi eccessivi: proporre un romanzo in formato elettronico a tredici euro è pura follia. Sul fronte degli autori si assiste di contro al proliferare di scrittori indipendenti, i cosiddetti indie, i cui lavori, rifiutati dalle case editrici, sono stati messi in Rete in forma elettronica al prezzo di uno-due dollari. Ebbene per alcuni di essi le vendite viaggiano al ritmo dei diecimila (!?) scaricamenti mensili. Anche autori affermati hanno cominciato ad autopubblicare la versione elettronica dei propri lavori, smarcandosi dall'abbraccio soffocante delle case editrici. Ci si domanda come queste potranno adeguarsi al nuovo tsunami telematico. La risposta va probabilmente ricercata nell'offerta di e-book a prezzi stracciati, nel cospicuo aumento delle royalties degli scrittori e, soprattutto, nella ricerca e nella promozione di nuovi talenti. Con l'affermarsi del libro elettronico cade definitivamente la barriera che l'editoria frapponeva alla pubblicazione di nuovi autori: lo spettro dell'invenduto. Trattandosi di un semplice file, il libro elettronico non produce magazzino né di conseguenza invenduto. Se l'editoria saprà adeguarsi, e in fretta, a questi cambiamenti continuerà a giocare un ruolo importante altrimenti verrà gioco forza soppiantata dall'autopubblicazione degli autori. Il pallino passerà dalle mani di schizzinosi direttori editoriali a quelle più democratiche del mercato che, di volta in volta, deciderà quale scrittore premiare e quale bocciare. La cultura diverrà più fruibile e a costi sempre più contenuti. Io non so se il libro elettronico sia il libro del futuro. So di certo che il futuro del libro sarà sempre più legato alla Rete.
Questa sera ho spento la tv. Stanco di politici che litigano e hanno sempre ragione, di film dove il sangue sgorga come pioggia, di trasmissioni che deportano il cervello all'ammasso, dopo una lunga e vana attesa di un programma che potesse placare la mia insofferenza, ho spento la tv e, di colpo, sono stato pervaso da un inedito silenzio. Uno strano turbamento ha avvolto i miei pensieri lasciando affiorare lo spettro della rassegnazione. Per lunghi, interminabili istanti ho contemplato le pareti in penombra del salone alla ricerca di un sostituto che potesse catturare il mio interesse quando lo sguardo si è rivolto agli scaffali dellla piccola biblioteca, proprio dietro lo scrittoio. Quei libri, la cui voce troppo a lungo era rimasta sopita, parevano improvvisamente destatisi dal loro torpore reclamando a gran voce attenzione. Incuriosito da quel perentorio richiamo ho seguito le loro voci scorrendo con gli occhi i titoli che, come soldati impettiti dentro fiammanti uniformi, mostravano con orgoglio. A uno a uno li ho passati in rassegna estraendone alla fine un paio. Senza avvertirlo, sono letteralmente sprofondato nella lettura e, di colpo, il salone si è risvegliato di suoni e di colori. Le ali dell'immaginazione hanno preso a volteggiare nei pensieri e ben presto ogni timore è scemato dietro le vibranti note delle parole. Ho trascorso una serata bellissima e non è detto che rimanga isolata. Così, per una volta, spegnete la tv e prendete tra le mani un libro. Provate ma con molta cautela: può creare dipendenza.
Scrivere per raccontare, per denunciare, per sognare, per dimenticare, sono innumerevoli e variegate le motivazioni che inducono un autore all'irrefrenabile necessità dello scrivere. Perché si scrive? Cosa induce lo scrittore a fregare e rifregare la pietra focaia dell'immaginazione nell'attesa dlela fatidica scintilla? Qual è il la che dà corpo alla prima brina e che lentamente ne indirizza le stille nel dirompente vortice della narrazione? È un interrogativo che non si esaurisce in un'unica risposta, un personalissimo caleidoscopio dalla mille sfaccettature che ogni autore porta dentro di sé e che spesso assume tonalità differenti con lo scorrere del tempo. Se oggi fossi chiamato a rispondere a questa domanda non esiterei a porre l'accento sulla funzione liberatoria della scrittura, una sorta di terapia omeopatica destinata a guarirmi da una realtà che avverto sempre più aliena, un modo per lenire l'ansia che il nostro assurdo modo di vivere porta inevitabilmente con sé. È la via per rivivere i profumi dell'infanzia, assaporarne la struggente malinconia, inebriarsi nei suoi colori vividi e un po' sgranati conservati a fatica nei solai polverosi delle reminiscenze. Una sorta di tappeto magico che consente di guardare le cose con distacco, da lontano, senza avvertirne l'opprimente gravità. Non una fuga o un mondo parallelo, ma una dolce medicina che aiuta a sopportare gli effetti collaterali dell'esistenza. Scrivo per inalare freschi respiri di vento piuttosto che per accentuare i miasmi della realtà. Per quello basta guardarsi intorno e l'orrore supera spesso la più contorta e fervida immaginazione.
"Leggere è il cibo della mente" recita lo spot curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell'ambito della campagna a favore della lettura. Questa frase riecheggia il contributoche ho avuto il piacere di fornire alla realizzazione di quello straordinario libro, edito in Spagna nel corso dell'anno 2008, dal titolo evocativo di Elogio de la Palabra, L'elogio della Parola. Il volume raccoglie oltre centoquaranta testimonianze di noti scrittori internazionali, chiamati a esprimersi sull'importanza del libro e della scrittura al giorno d'oggi. In quella sede ho definito il libro un alimento, frutto dei semi che lo scrittore lancia e che l'estro del lettore trasforma, un nutrimento che permette all'intelletto di librarsi in volo lasciandosi guidare dalla correnti ascensionali della creatività. Leggere dunque è un esercizio vitale per la fantasia, una fonte inesauribile di emozioni, una leva per dar libero sfogo all'immaginazione. Nutritevi dunque di questo alimento, non rinunciate alla lettura e approdatevi se non l'avete mai fatto sino ad ora. Non è mai troppo tardi per sedersi a una tavola imbandita.
Quale miglior tributo al vostro desiderio di emozionarvi che leggere un libro? Così vi invito a regalare o a regalarvi Racconti Notturni, un’elegante raccolta di diciannove racconti intimisti che vi culleranno nelle candide folate della nostalgia e dei ricordi proiettandovi in un mondo di incredibili suggestioni. Aprirete le porte sulle arcane profondità dell’animo umano, sui tarli che sovente ne corrodono i meandri, sull’incredibile forza che alberga in ogni uomo. Navigherete su orizzonti di sabbia, andrete incontro a firmamenti stellati, vi troverete sopra vecchie locomotive a vapore, tra gli arbusti rugiadosi di un’antica foresta pluviale, in mezzo a querce canute rischiarate dalle luna. Vivrete il sogno di un ultimo valzer, sentirete il mare inondare di risacca la notte, scivolerete silenziosi sui brumosi canali olandesi per ritrovarvi poco dopo a fronteggiare il mistero di remote e precedenti vite. Fiumi di visioni tracimeranno nei vostri pensieri colorandone gli alvei di poliedriche e profumate tinte che talora si stingeranno nella foggia di una pallida e delicata lacrima.
Cliccando sul seguente link potrete ordinare il libro on line, in assoluta sicurezza e con appena € 13,00 più un euro di spese di spedizione (pagamento con carta di credito e modalità di spedizione tramite posta). Il libro vi sarà recapitato in una decina di giorni. In alternativa potete continuare a leggerlo gratuitamente su questo sito ma, ahimé, senza il frusciante rumore che solo la carta che scivola tra le mani riesce a produrre. E allora, che aspettate a inondarvi di emozioni?
Nel corso della recente presentazione di un mio libro, uno spettatore, meravigliato, mi ha chiesto perché continuassi a pubblicarlo gratuitamente in rete. La risposta è stata immediata. È irrilevante, per me, la modalità con la quale il lettore decide di leggere un mio libro; su carta o sullo schermo di un pc, l’importante è che lo legga e ciò indipendentemente dagli eventuali riscontri pecuniari che da ciò possano scaturire. Intendiamoci, è naturale che lo sforzo dello scrittore debba essere economicamente premiato tuttavia non vorrei che, come sovente accade, fosse questa l’unica musa ispiratrice. Troppo spesso gli scaffali delle librerie straripano di opere stampate al solo scopo di "fare cassa", improbabili biografie dell'ennesimo calciatore di turno, testi di estemporanei personaggi televisivi senza arte né parte venuti fuori dal sottobosco mediatico (e destinati inesorabilmente a sparire), libri più o meno originali dei soliti ispettori o commissari di turno (dei quali, vi confesso, sono davvero stufo) accompagnati da fascette colorate che ne spacciano la qualità in termini di copie vendute. Quando, nelle librerie, scorgo interi ripiani inondati di tale mercanzia mi domando dove sia finita la vera letteratura. Il mio auspicio è che si ritorni dunque al romanzo originale, alla classica narrativa svincolata da protagonisti seriali e saldamente ancorata a personaggi unici e irripetibili. Credete davvero che il vecchio Santiago, l’indimenticabile protagonista de Il vecchio e il mare, vi avrebbe emozionato e commosso allo stesso modo se si fosse piegato a replicanti e uniformate leggi di mercato?
Negli ultimi mesi sono giunte a questo sito numerose e-mail nelle quali affezionati lettori mi hanno invitato a pubblicare anche sotto forma del classico libro. Sulla scorta di tali gradite richieste, esordisco nel mondo della pubblicazione cartacea con Racconti Notturni, edito da Boopen. Tale scelta non modifica la decisione, maturata sin dal lontano 2002, di concedere in lettura gratuita agli internauti la mia produzione letteraria. La nascita del libro introduce un "doppio binario" tra pubblicazione telematica e pubblicazione cartacea che consente, da un lato, di continuare a leggere liberamente le mie opere on line e, dall'altro, a chi lo desidera, di godere della praticità e del piacere legati alla lettura del tradizionale volume. La cosidero una forma di democrazia e di rispetto nei confronti del lettore. D'altronde sono nato scrittore in Rete e voglio continuare a esserlo.
Essere letti o essere pubblicati? Questa domanda che, a primo acchito, potrebbe apparire paradossale rivela un problema di fondo: la funzione e l'utilità della pubblicazione. L'essere pubblicati, di per sé, non basta per essere letti specialmente in un panorama come quello italiano nel quale, come è noto, si legge poco ed in cui l'editoria "tradizionale" preferisce dare spazio a una raccolta di barzellette o alla biografia di un insulso personaggio televisivo piuttosto che a qualche pagina di buona letteratura proposta da un autore poco noto. Accecati dall'inganno della pubblicazione, molti scrittori finiscono per abbandonare l'agone o, viceversa, per versare generosi contributi agli editori e ricevere in cambio un bel tomo che nessuno si prenderà mai la briga di leggere. Essere pubblicati non è sufficiente per essere letti e oggi, aggiungo, neppure necessario dal momento che esiste uno straordinario media, la rete, all'interno del quale è possibile ritagliarsi spazi fino a ieri inimmaginabili. La rete è una sconfinata terra di conquista, raggiungibile da tutti e a costi irrisori, il cui potenziale è talmente ampio che non ne abbiamo ancora appieno compreso la portata. Alla luce di queste riflessioni, nel maggio del 2002 ho messo in rete questo sito dando in lettura tutta la mia produzione alla sua sterminata platea. Adesso, a sei anni da quella data, il sito comprende una versione internazionale "ridotta" in lingua inglese, francese e spagnola, grazie all'opera e all'entusiasmo dei numerosi traduttori che hanno creduto con me in questa scommessa. Gli attestati di stima che pervengono alla mia mail e i collegamenti da tutto il mondo mi invogliano a proseguire su questo cammino.
Scrivo per essere letto e non per vedere il mio nome inserito su un anonimo database di una libreria. Ecco perché mi definisco uno scrittore in rete.